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Storia

Il XVI secolo - Gli scacchi diventano popolari in Europa

Nel XVI secolo gli scacchi raggiunsero un periodo di grande fulgore e nacquero i primi famosi giocatori. Specialmente l'Italia divenne la culla di campioni che i mecenati ed i regnanti di tutte le corti si contesero senza badare a spese, organizzando tornei e sfide con ricchi premi. Ma anche in Spagna il gioco ebbe il suo momento di grazia, tanto che all'epoca dei viceré divenne il gioco ufficiale di corte.

In primo luogo è doveroso citare le figure di Leonardo Cutrio, o da Cutro, (1552 - 1597), detto "il Puttino", e del suo grande rivale Paolo Boi (1528 - 1598, immagine a lato), soprannominato "il Siracusano". Si narra che Leonardo Cutrio riuscì perfino a liberare suo fratello, catturato dai feroci Saraceni, giocandone la libertà a scacchi con il capo dei pirati. Lo stesso fece Paolo Boi in condizioni analoghe, quando venne catturato dai Turchi durante il viaggio di ritorno dalla Spagna. In quell'occasione pare anche che, oltre alla propria libertà, il Siracusano vinse al capo dei Turchi la bella somma di 2000 zecchini!

Paolo Boi
Cutrio vs Lopez

Nel 1575 il Re Filippo II di Spagna organizzò quello che può essere considerato il primo torneo di Maestri, con la partecipazione del sacerdote Alfonso Cerón, del vescovo Ruy López de Segura (1530 - 1580), all'epoca il miglior giocatore iberico, ed i due italiani Boi e Cutrio. La sfida fra il vescovo e Cutrio, vincitore del torneo, fu fonte d'ispirazione per un celebre quadro di Luigi Mussini, dipinto nel 1883 (cfr. particolare nella foto a lato). 

Altro grande giocatore dell'epoca fu Giulio Cesare Polerio (1548 - 1612),  detto "l'Abruzzese". Contemporaneo del Puttino e del Siracusano, egli viene ricordato non solo per essere stato un forte scacchista, ma anche soprattutto per avere lasciato preziosissime testimonianze sullo stile di gioco di quel periodo, particolarmente tramite la sue due opere Trattato de' ScacchiL'elegantia, sottilità, verità della virtuosissima professione degli scacchi, quest'ultima però attribuita da alcuni studiosi ad un religioso veneto, Prè Lorenzo Busnardo (1532 - 1598), amico dello stesso Polerio. 

Scacchisti del XVII secolo
Il libro da imparare a giochare a scachi et de li partiti (1512)

Sul piano della trattatistica vanno infine ricordati i contributi del portoghese Pedro Damiano (1480 - 1544) da Odimira, coll'opera Il libro da imparare a giochare a scachi et de li partiti, pubblicato nell'anno 1512, e principalmente del già citato Ruy Lopez de Sigura, autore dell'opera Libro de la invencion liberal y arte del juego del Axedrez, muy util y prouechosa, pubblicato nel 1561. Il trattato del vescovo spagnolo raggiunse presto una vastissima diffusione e venne tradotto in varie lingue, divenendo il testo di riferimento per i giocatori dell'epoca.

È da sottolineare che il mecenatismo dei potenti nei confronti dei migliori scacchisti del periodo contribuì non poco allo sviluppo tecnico del gioco, portandolo a livelli prima sconosciuti.