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Teoria

Attacco dell'Amazzone

Apertura: Attacco dell'Amazzone / Apertura Wild Bull

Variante: -

Codice ECO: D00

FEN: rnbqkbnr/ppp1pppp/8/3p4/3P4/3Q4/PPP1PPPP/RNB1KBNR b KQkq - 0 2

Linea standard: 1. d4 d5 2. Dd3

Debutto ufficiale: 1889 (Pollock)

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L'Apertura Toro selvaggio, come sarebbe denominata traducendola del tutto in italiano, deve il suo nome all'uscita del pezzo più potente del Bianco alla 2ª mossa lungo lo stretto corridoio d1-d3, simile in ciò ad un toro pronto ad entrare nell'arena e momentaneamente tenuto a bada solo da una barriera (il Pd4). Lo schema del Bianco è altrettanto noto col fantasioso nome di Attacco dell'Amazzone, per via dell'uscita della Donna già alla seconda mossa, come fosse invece un Cavallo, ricordando in ciò un'amazzone in sella al suo destriero. Un sistema di gioco quasi identico al presente è l'Apertura Rinoceronte.

Si tratta di un'apertura abbastanza rara. Debuttò ufficialmente nel 1889 al 6° Congresso Scacchistico degli USA, disputato a New York. Qui l'inglese William Henry Kraus Pollock (1859 - 1896) scatenò il suo "toro" contro l'austro-ungarico Miksa (Max) Weiss (1857 - 1927) ma fu domato in una cinquantina scarsa di mosse. Da allora questo impianto del Bianco è apparso molto di rado nelle competizioni internazionali e mai ad altissimo livello.

La Donna con la sua uscita impedisce lo sviluppo immediato dell'Alfiere campochiaro avversario. Inoltre, dalla casa d3, acquisisce la capacità di spostarsi lungo tutta la 3ª traversa, per un'eventuale sortita su una delle due ali. In realtà è difficile giustificare tale piano di gioco perché la figura più importante del Bianco rischia di diventare prematuramente oggetto d'attacco dei pezzi neri, oltre che ostacolo per lo sviluppo naturale dell'Af1.

Attacco dell'Amazzone