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Teoria

Apertura Green

Apertura: Apertura Green

Variante: -

Codice ECO: C44

FEN: r1bqkb1r/pppp1ppp/2n2n2/4p3/2B1P3/5N2/PPPP1PPP/RNBQK2R w KQkq - 0 4

Linea standard: 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. d3

Debutto ufficiale: 1907 (John)

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Impianto di gioco semi-amorfo che debuttò nel 1907 in una partita fra il tedesco Walter John (1879 - 1940) e l'ungherese Leó Forgács (1881 - 1930) al Torneo Masters di Ostenda, la quale terminò patta. Nonostante il suo evidente punto debole, l'apertura venne adottata negli anni successivi in alcune partite perfino dal cubano José Raúl Capablanca (1888 - 1942) e dal lettone Aaron Nimzowitsch (1886 - 1935). Odiernamente il tratto 3. d3 è alquanto raro, ma va segnalato che è stato usato come arma a sorpresa pure da giocatori del calibro di Carlsen e Caruana, sebbene quasi esclusivamente in partite a cadenza rapida.
Un grande esperto dell'Apertura Green è stato il GM bulgaro Georgi Petrov Tringov (1937 - 2000).

Il Bianco rafforza subito il Pe4, scegliendo una Difesa Philidor a colori invertiti (cfr. Apertura Hanham), ma così facendo ostruisce l'uscita del suo Alfiere campochiaro, quando viene sviluppato classicamente con Af1-e2. Si tratta della principale obiezione che si può muovere a questo piano strategico, che infatti oggi vede in prevalenza lo sviluppo dell'Alfiere in fianchetto con Pg2-g3 e Af1-g2, rientrando così in posizioni spesso ricavabili anche dall'Apertura Somacarana e dalla Partita Reti-Nimzowitsch. È proprio questa la strategia divulgata dal giocatore inglese Valentine Green (1831 - 1877) nei tornei londinesi dopo un quinquennio di esperienze scacchistiche accumulate in India, da cui il nome della presente apertura, che in tal modo si rifà ai principi base dell'Attacco Indiano (di Re).

Georgi Petrov Tringov