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Teoria

Partita Viennese

Apertura: Partita Viennese

Variante: -

Codice ECO: C25

FEN: rnbqkbnr/pppp1ppp/8/4p3/4P3/2N5/PPPP1PPP/R1BQKBNR b KQkq - 0 2

Linea standard: 1. e4 e5 2. Cc3

Debutto ufficiale: 1836 (Lasa)

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Quest'apertura deve il proprio nome non solo allo svizzero, naturalizzato austriaco, Carl Hamppe (1814 - 1876), che per primo ne analizzò alcune fondamentali linee di gioco, ma anche al successivo sostegno ricevuto dagli scacchisti della scuola di Vienna, che fu molto florida nella seconda metà dell'Ottocento.

Il Bianco mira quasi sempre ad entrare in un Gambetto di Re ritardato, con il presunto vantaggio d'avere già sviluppato il Cavallo di Donna. Nelle varianti più tipiche il Bianco cerca d'aprire di gambetto la colonna f con l'intento d'arroccare corto e di concentrare l'offensiva sul lato di Re. D'altra parte la teoria ha dimostrato che il Nero, se apre a sua volta il gioco con la spinta Pd7-d5, previo lo sviluppo del proprio Cavallo di Re, ha buone possibilità di bilanciare la posizione (cfr. Gambetto Viennese). Per questo motivo oggi la Partita Viennese non riscuote grandi consensi, anche se bisogna segnalare nella prassi dei tornei il risveglio d'interesse per alcune continuazioni non tattiche, ma posizionali, caratterizzate dalla rinuncia all'immediata spinta Pf2-f4, sostituita dal fianchettamento dell'Alfiere campochiaro con Pg2-g3 e Af1-g2.

Carl Hamppe