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Teoria

Attacco Paleface

Apertura: Attacco Paleface

Variante: -

Codice ECO: A45

FEN: rnbqkb1r/pppppppp/5n2/8/3P4/5P2/PPP1P1PP/RNBQKBNR b KQkq - 0 2

Linea standard: 1. d4 Cf6 2. f3

Debutto ufficiale:  1931 (Ipata)

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Traducibile come "Attacco Viso Pallido", è interpretabile, in modo canzonatorio, come la denominazione che darebbe un nativo americano alla spavalda risposta del Bianco contro la sua Difesa Indiana (*). Apertura prediletta dal franco-polacco Xavier Tartakower (1887 - 1956) per le proprie partite meno impegnative, fece il suo debutto nell'agone scacchistico nel 1931 a Buenos Aires, nella partita fra gli argentini Pedro Ipata e Alejandro Nogues Acuna (1907 - 1989). Odiernamente un esperto riconosciuto dell'Attacco Paleface è il GM iraniano Hasan Abbasifar.

Lo scopo palese del Bianco è di costruire un muro di Pedoni al centro con la successiva spinta Pe2-e4. Per opporsi, al Nero è sufficiente aumentare il controllo sulla casa critica e4 con 2. ... d5 (la risposta più comune). Nella maggior parte dei casi il gioco prosegue di gambetto con 3. e4 dxe4 4. Cc3, secondo una nota continuazione del Gambetto Blackmar, ma non sono mancati tentativi di condurlo in maniera più posizionale, per esempio con mosse come 2. Ag5 e 2. Cc3. Resta però il difetto di fondo dell'apertura del Bianco, cioè il chiaro indebolimento della sua ala di Re e lo sviluppo innaturale a cui sarà costretto il Cf1.

(*) Dove in realtà per "Indiana" s'intende dell'India e non dell'America del Nord.

Attacco Paleface