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Teoria

Difesa Neo Benoni

Apertura: Difesa Neo Benoni

Variante: -

Codice ECO: A56

FEN: rnbqkb1r/pp1ppppp/5n2/2p5/2PP4/8/PP2PPPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 3

Linea standard: 1. d4 Cf6 2. c4 c5

Debutto ufficiale: 1895 (Lasker, Tinsley)

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La Difesa Neo Benoni va annoverata fra gli impianti difensivi di più moderna concezione, dove il Nero non occupa inizialmente il centro della scacchiera ma cerca invece di dominarlo con  i Pedoni e le figure leggere, per esempio con l'Alfiere camposcuro sviluppato in fianchetto (Pg7-g6 e Af8-g7, cfr. Difesa Neo Est-Indiana). In tal senso l'uscita del Cavallo di Re alla prima mossa è conforme a questa strategia e vuole evitare, perlomeno nell'immediato, la spinta Pe2-e4 che darebbe al Bianco un centro di Pedoni più solido (cfr. Difesa Franco-Benoni).
Nella maggior parte dei casi la presente apertura fa comunque solo da anticamera ad altre aperture più specifiche con cui questi temi strategici sono sviluppati in dettaglio: per esempio, dopo la canonica 3. d5, un attacco laterale si ha con 3. ... b5 (Gambetto del Volga), uno centrale con 3. ... e6 (Difesa Moderna Benoni).   
 
Pur essendo conforme ai dettami della scuola ipermoderna, la Difesa Neo Benoni annovera un antico ed illustre precedente, la partita vinta al Torneo di Hastings del 1895 dall'ex campione mondiale Wilhelm Steinitz (1836-1900) contro l'inglese Samuel Tinsley (1847-1903), il primo ad usare questo impianto difensivo in gare importanti.

Samuel Tinsley