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Teoria

Gambetto Rousseau

Apertura: Gambetto Rousseau

Variante: -

Codice ECO: C50

FEN: r1bqkbnr/pppp2pp/2n5/4pp2/2B1P3/5N2/PPPP1PPP/RNBQK2R w KQkq - 0 4

Linea standard: 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Ac4 f5

Debutto ufficiale: 1845 (Rousseau)

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Apertura caduta in disuso, in cui il Nero offre un Pedone similmente a quanto accade nella Difesa Gotica e, soprattutto, nel ben più conosciuto Gambetto Greco, con lo scopo di scardinare il centro del Bianco e di aprire la colonna f per la propria Torre. A differenza delle aperture citate, il Gambetto Rousseau ha però lo svantaggio che l'Alfiere campochiaro bianco è già ben piazzato sulla diagonale a2-g8, allungatasi proprio a causa della spinta Pf7-f5. Questo fatto ostacola abbastanza le velleità offensive del Nero, dato che non può effettuare subito l'arrocco corto. Nonostante ciò il Bianco, specie in caso di accettazione del gambetto, deve prestare la massima attenzione se non desidera cadere vittima di qualche tatticismo avversario.

Il nome dell'apertura è associato a quello del giocatore francese Eugène Rousseau (1810 - 1870, nell'immagine è a destra), che giocò questo gambetto anche contro lo statunitense Paul Charles Morphy (1837 - 1884), perdendo, invero, brillantemente. Va annotato, infine, che alla posizione del diagramma, pur se in casi rari, si può giungere con inversione di mosse dal Gambetto Calabrese della Partita d'Alfiere (1. e4 e5 2. Ac4 f5). Così accadde, per esempio, in una partita di match fra il franco-estone Lionel Kieseritzky (1806 - 1853) ed il tedesco, naturalizzato americano, John William Schulten (1821 - 1875) ad Oxford (Inghilterra) nel 1854.

Eugène Rousseau (a destra)